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lunedì 30 novembre 2015

Recensioni libri

Negli anni ho scritto moltissime recensioni, anche in campo musicale, teatrale, cinematografico ma soprattutto di libri.
Forse quello dei libri è anche il piccolo e simpatico prurito che ho da sempre. La lettura ha iniziato ad appassionarmi da bambina ed è entrata stabilmente nella mia vita. Anzi, oggi talvolta mi accorgo –paradossalmente- di leggere un pochino pochino pochino meno di prima…accidenti, come sono tiranni il tempo e gli impegni!
Non ho tenuto il conto dei libri letti. Adesso quasi mi dispiace. Oh non che abbia chissà quale significato il numero, per carità, però chissà forse oggi appagherebbe una mia graziosa e vivace curiosità.
Comunque, riprendendo il filo, negli anni ho ricevuto davvero molti complimenti e ringraziamenti dagli autori e talvolta perfino dagli editori. Potevo pur comprendere fossero graditi gli eventuali entusiastici apprezzamenti ma spesso trovavo un calore speciale e una nota puntuale e ricorrente nelle righe che mi mandavano…
Già, non ci sarebbe voluto granché a intuirne la ragione ma, candida, ho dovuto proprio scoprirlo, accertarlo, toccarlo in modo pieno e profondo.
Ecco perché mi trovo a scrivere un post che associa la lettura alle recensioni!
Ed ecco perché agli autori è sempre arrivata dritta e chiara la percezione che avessi letto e meditato sul libro…
Non ho mai assunto la veste di critico letterario, ho scritto da lettore. Questo fa una differenza enorme. Non scredita affatto i critici professionisti, ci mancherebbe. E’ semplicemente altro. Ha un’altra marcia. Forse non ha lo stesso valore di quella fatta da chi ha il mestiere in testa ma la recensione di pancia e cuore è quella che sta sulla stessa lunghezza d’onda del pubblico.

Detto ciò faccio un salto su un altro blog e scrivo una bella recensione. Si, mi piace!

martedì 24 novembre 2015

Occhiolino e quarta di copertina

Titolo e copertina, specie per l’autore esordiente o poco noto, sono molto importanti. Per il lettore sono ‘il primo impatto’ con l’opera.
C’è un lavoro, dietro. Ma c’è anche un lavoro dentro, quello del racconto, del romanzo, della biografia, del giallo. Quello dell’autore, con il suo stile e i suoi pensieri. Quello della trama, che ha sempre qualche punto più forte qua e là.
Il titolo e la copertina dunque sono un amo ma anche un assaggio. Perfino quelle volte che sembrano lontane anni luce dalla storia…Già, comunque rappresentato qualcosa, magari un substrato, un grido, una carezza di chi l’ha scritta. Poi certo c’è lo zampino del grafico, altrettanto importante perché il risultato sia piacevole, originale, significativo.
Ma…chi non ha letto la quarta di copertina prima di comprare un libro?
La calamita di una frase o di una manciata di frasi, un biglietto da visita che ci consegna la voglia di andare a fondo, una provocazione o una riflessione soave e avvolgente.
Qualche volta è terribile, bisogna dirlo, accorgersi a fine lettura che le uniche frasi ‘memorabili’ erano quelle della quarta di copertina. Però tante volte, e meno male!, sono solo i primi bocconi di una pietanza davvero gustosa!
E infine c’è l’occhiolino, quello strizzato lì, proprio sotto il titolo e l’immagine di copertina…roba che può essere da capogiro.
Diego De Silva è un grande, un grandissimo, lo leggerei senza titolo, copertina, quarta e occhiolino eppure lo prendo ad esempio…è magia pura <Spesso la gente non ha le emozioni chiare, altro che le idee>.

domenica 22 novembre 2015

Gestire un blog: il ghostblogger

Artisti, personaggi pubblici, aziende, associazioni, aprono sempre più spesso un blog. Il blog è infatti uno strumento di comunicazione molto più veloce, dinamico, flessibile del sito. Consente di interagire con il pubblico, di interfacciarsi con google+ e con i social media, di pubblicare testi, video, musiche con una funzionalità snella ed accattivante.
Il blog è più intimo e caloroso di un formale, e spesso asettico (e immobile!), sito.
Il ‘problema’ è sempre la gestione: il linguaggio e le regole SEO per l’ottimizzazione, l’aggiornamento costante, il concept gradevole, le variabili di originalità. Per questo lavoro molto come ghostblogger. Creo e curo i blog di personaggi, imprese, gruppi: dal blog appunto ‘d’artista’ a quello sociale o commerciale fino al blog informativo, satirico o a tema.
Gestire diversi blog è una grande esperienza, uno spaccato culturale ampio e variegato ma anche una speciale finestra sulle dinamiche reali e virtuali. Questo fa la differenza, in termini di idee per l’immagine e la sostanza.
D’altra parte sono anche una blogger da quasi 15 anni…ne ho scritte e lette davvero di tutti i colori!

mercoledì 18 novembre 2015

Anti-crisi piccole imprese

La difficile congiuntura economica, la crisi di liquidità, l’impossibile accesso al credito, le complessità burocratiche, le novità del mercato hanno pesantemente segnato le piccole imprese e la loro ‘motivazione’. La passione, le idee, i progetti si sono forse scontrati con la realtà ma, sicuramente, hanno anche subito una battuta d’arresto emotiva.
Un po’ di timore, un po’ di delusione, un po’ di disorientamento. Un mix contorto e soffocante che rischia di diventare micidiale se si somma a una certa cocciuta ‘cultura’ del consolidato, del consueto, dello storico.
Mancano spesso voglia e capacità di intercettare il mutamento, di parlare la lingua di oggi, di sentire quello che c’è nell’aria, di mettere in moto e assecondare il proprio intuito creativo. E il coraggio di affidarsi. Anche al ghostwriter, certo. Perché non bastano gli slogan  attraenti, le inserzioni su un giornale, le formulette promozionali. Macché, ci vuole un cambio di comunicazione. Interna ed esterna.
Occorre attivare un circolo virtuoso. Le parole sono ‘miracolose’? Possono esserle se colgono davvero l’essenza delle situazioni, svelano il significato e la direzione degli eventi, anticipano e rappresentano la visione ad orizzonte allargato. Se arrivano. Già. Sono frecce all’arco dell’azienda che sa mandarle dritte al bersaglio. Lo scrittore fantasma, il ghostwriter, il segreto alchimista delle espressioni al servizio delle imprese è un po’ come un tiratore scelto. Ma, attenzione, non è un pubblicitario. Fa un lavoro da cielo a terra. Capta, assorbe, elabora, amalgama. Un passo oltre, un passo fuori, un passo alternativo.
Il tempo cammina, il mondo si trasforma, l’azienda deve muoversi con la stessa energia e allo stesso ritmo.

venerdì 13 novembre 2015

Vita da ghostwriter

Intensa, difficile, stancante, randagia, precaria ma stupenda. Già, colma di stupore, bellezza, ricchezza.
Sapere che scoperte ed emozioni sono il colore dei miei giorni è elettrizzante e commovente insieme.
Lo ripeto spesso perché la passione, davvero, mi ricambia con doni preziosi.
L’ultima chicca è di un autore committente che, in corso d’opera di ghostwriting, mi scrive: <mi sento come uno che sta alle spalle di uno scultore e vede emergere la figura da un blocco inanimato di marmo>.
Letteralmente mozzafiato.

sabato 7 novembre 2015

Fantascienza in formule brevi

Il genere fantascienza ha moltissime espressioni, nella narrativa, in fumetto, al cinema, nei videogiochi. Lo spazio è enorme perché la storia può essere ambientata nel passato, nel presente o nel futuro, sul pianeta terra o altrove, intorno a un tema scientifico o tecnologico che è sviluppato in qualsiasi chiave attraverso protagonisti dal volto umano, robot, animali, mostri e creature non ben identificate.
Questa ‘larghezza’ non deve indurre a credere che sia facile. Scrivere un racconto di fantascienza vuol dire rivolgersi a un pubblico esigente, che ha letto grandi opere, avvezzo a mondi fuori da ogni riga, avido di scenari inesplorati. E, d’altra parte, attento a una sorta di ‘veridicità’ che taluno chiama coerenza di trama, altri sostenibilità fantastica, altri ancora realismo d’avanguardia.
Insomma non bastano un pianeta dal nome astruso, figure verdi, schermaglie stellari. Molto, moltissimo è già stato brillantemente elaborato da penne eccellenti. Ecco, ci vuole una ‘fantasia scientifica’ di qualità, veramente originale e…credibile. Già.
Proprio per questo negli ultimi tempi è stato molto difficile affacciarsi al genere in maniera incisiva e travolgente. E proprio per questo forse sono spuntati i racconti brevi, di fantascienza. La tenuta di centinaia di pagine richiede maestri, in questo genere. Il breve è un approccio più abbordabile e può ambire a qualche risultato di incisività.
Non voglio scoraggiare, tutt’altro. Mi piace solo sollecitare, se mai, gli audaci preparati. Perché bisogna dirlo: c’è studio, e non poco, nel romanzo di fantascienza.