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giovedì 15 febbraio 2018

Ti sai raccontare?

Raccontare evoca le parole, le storie, le fiabe, il fascino della fantasia, le memorie della vita. Raccontare ci fa pensare alle trame di un romanzo, alla bellezza della prosa che narra avventure ed emozioni.
Ma oggi raccontiamo anche chi siamo, cosa facciamo, che sogni abbiamo, dove vogliamo andare. Lo raccontiamo in un blog, sui social media. Lo raccontiamo in un saggio o in un manuale. Lo raccontiamo in un messaggio pubblicitario. Lo raccontiamo nella cura con cui scegliamo come comunicare il nostro bagaglio, la nostra professionalità, le nostre conoscenze.

Non c’è azienda, professionista, artista, che arrivi al suo pubblico, alla sua clientela, ai suoi fan, senza questa capacità di raccontare e raccontarsi.
E allora raccontarsi è esigenza e strategia ma anche opportunità, missione, piacere.

Ci vogliono competenze, impegno e passione. Ogni nuovo servizio, ogni incarico che assumo, li rinnovano e li rinforzano. Per questo sono sempre felice, felice di un nuovo cammino…per raccontare, per raccontarti. Esatto, lo faccio io per te!

sabato 3 febbraio 2018

Nella bufera degli algoritmi facebook

Tutti si accorgono che mutano home page, copertura, logiche di facebook ma nessuno sa bene come e perché. Oh certo, annunci e spiegazioni arrivano, pure da Zuckerberg in persona ma molto sfugge. Sfugge soprattutto cosa ne sarà, della vita di questo social network in cui proprio tutti navigavamo.
Navighiamo ancora? Sicuramente. A patto e condizione che la ‘libertà’, il flusso e la promozione di cui sentivamo di godere non coli a picco.
Ora la bufera c’è. E nel mezzo le pagine che faticosamente sponsorizzavano per una più interessante visibilità sono in tilt, la home non fa che mostrarci e rimostrarci i soliti quattro gatti della nostra cerchia più ‘intima’ e a non vacillare ancora sono i soliti con migliaia e migliaia e migliaia di interazioni e condivisioni.
Colpa anche un po’ nostra?
Colpa di quelli che volevano essere condivisi ma non condividevano, degli avari di likes, di quelli che un commento non lo lasciavano neanche in punto di morte? Credo di sì. Facebook questi dati e questi andamenti li ha rilevati tutti. Tutti. E come un boomerang ci ritornano in faccia.
Resta il fatto che non capisco le ragioni vere dell’ultima virata di facebook. E non capisco bene se e quanti fuggiranno altrove.
Intanto noi blogger e social media manager dobbiamo, come sempre, rimboccarci le maniche e non perdere di vista la sana e forte ispirazione di google: stare sui domini, costruire e gestire lì il cuore della comunicazione, ricordare che a pagare nel tempo sono i contenuti di qualità.

Occhi aperti e avanti tutta!