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giovedì 27 aprile 2017

Nuda come un ghost writer

Come ghost writer mi spoglio. Mi spoglio dei miei panni per entrare in quelli dell'autore. Mi spoglio dei miei pensieri per incontrarne altri, certamente...Ma mi spoglio anche dei limiti, dei pregiudizi, delle paure. Mi spoglio della corazza e lavoro nuda, per vivere liberamente l'avventura di una storia, di una saggezza, di un viaggio. 
Come ghost writer godo, di questa nudità. E' quella che mi fa sentire tutto sulla pelle, senza barriere. E' quella che mi espone al vento e mi rende leggera. E' anche quella che mi fa prendere il sole donandomi nuovi colori. 
Talvolta fa freddo, altre volte sotto i piedi sento le asprezze del cammino. Ma sempre accade che io entri nell'altra dimensione con tutta me stessa. Non è affatto una contraddizione. Lo scrittore fantasma fa un buon servizio di ghostwriting quando lavora nudo, non quando non ci mette l'anima.

sabato 22 aprile 2017

Qui e ora

La natura fa il suo corso, la primavera non si ferma, siamo noi che domani potremmo non esserci.

Questo è il contrario di una resa, al disegno del ‘destino’. Il nostro potere sulla vita resta enorme. Enorme. Solo che ha un solo momento per essere esercitato ed è adesso. Qui e ora. Già, oggi è il solo giorno che dovremmo conoscere, l’unico che possiamo vivere davvero.
Per quanti fiori possano essere recisi la primavera è nell’aria, sboccia ancora, colora il mondo. Per quanti dolori possano abbattersi su di noi, il respiro non cessa, a ricordarci che ci siamo e possiamo annusare la primavera.
Lui l’ha provato, lo smarrimento. Non aveva più voglia, così dice. Voglia di respirare e annusare. Solo che così non si riconosceva, allo specchio.
Improvvisamente gli sono tornate alla mente delle parole, le parole della vecchia nonna che suonavano dall’album dei ricordi: “goditela, la tristezza che ti capiterà, serve a farti rincorrere la gioia”.
Guai a confondere la tristezza, inevitabile alla sensibilità dell’animo, con il cinico disincanto o con la prostrazione. Ecco, lui stava scivolando fuori, oltre la tristezza, per questo non si riconosceva.
E allora ha pianto, tutte le lacrime della sua pena. Pianto, pianto. Fino a desiderare la gioia, a immaginarla, a invocarla. A sentirla. Sentirla nella primavera che non si ferma.

Ogni parola che ho cercato dentro di me è stata un fiore. Un fiore che non può essere tagliato.

martedì 11 aprile 2017

Namasté

Occidentali’s Karma ha colto nel segno. E’ la saggezza orientale a venire in soccorso alla cultura occidentale ma, spesso, è conosciuta, interpretata, vissuta, divulgata, in modo disastrosamente superficiale.
Male non fa mai, a parer mio, però non le rende merito e non ci rende adeguato servizio. Proprio di servizio, mi va di parlare.
Il punto di partenza, al di là dello studio, dovrebbe essere la risposta a ‘perché?’ Perché vogliamo avvicinarci a certe sapienze, in che modo, a che scopo. Perché ci affascinano? Per nutrire il nostro spirito? Per migliorare il nostro approccio alla vita? Per trovare serenità? Per avere maggiori occasioni di evoluzione?
O forse per tutto questo ovvero perché riconosciamo il bisogno e la voglia di crescere, di incontrare il significato dell’esistenza, di darci una chance, di mettere in moto un processo virtuoso. In fondo non possiamo negare che la seduzione della pace interiore unita alla grande e felice espressione di sé sia una ricerca naturale, un’aspirazione potente.
Io ringrazio i generosi approfondimenti che la mia professione mi dà il piacere e l’onore di intraprendere e rifletto sulle direzioni: c’è chi è votato all’integrazione, c’è chi compie svolte, c’è chi mette in discussione le possibilità pratiche di certi pensieri.
Non è questa la sede per immani meditazioni e analisi però mi piace lanciare l’amo. Sono i tempi di crisi ad acuire l’interesse e l’attenzione per certe filosofie? E’ la convinzione che il nostro sistema culturale abbia generato o si avvii all’implosione?
Nei più svariati ambiti, nelle organizzazioni e nelle aziende, a livello personale o lavorativo, nelle pieghe dell’arte e della letteratura, il risveglio dell’Essere è ormai considerato un passepartout. Siamo stufi, finalmente, di essere quello che facciamo, vogliamo fare ciò che siamo. E allora davvero non possiamo evitare un lungo e intenso percorso per liberare le nostre risorse, abbracciare il cambiamento, trovare noi stessi, gli altri e il mondo.
Questo significa ripescare una parola che avevamo brutalmente strangolato: valori.

Namasté. Va bene pure aggiungere alè.

giovedì 6 aprile 2017

Un colpo secco alla nuca e un libro

Qualche volta quello che vogliamo è solo un po’ più in là. Della pigrizia, dell’insicurezza, della paura. Ma quel ‘solo’ per noi è solco, barriera, spettro.
Restiamo paralizzati al di qua, un passo prima di quel salto in lungo, in alto, nel buio.
Talvolta è provvidenziale una spinta. Qualcosa che ci prende alle spalle e ci catapulta in quel ‘solo’ che ci apre la porta di quello che vogliamo.
Fin qui siamo alle parole. Già, non bastano quasi mai, le parole, quando siamo pigri, insicuri, impauriti. O forse bastano a combattere la pigrizia ma lasciano l’insicurezza e la paura toste e fiere al loro posto. Toste e fiere perché è quasi così che capita, albergano in noi quasi ne avessero ragioni e diritti.
A lui è stato un dolore, l’ennesimo, ad arrivargli addosso secco, come un colpo alla nuca, facendolo franare. Letteralmente. E’ proprio caduto, nel buco nero che era il ‘solo’ che non riusciva ad affrontare. Nella caduta libera urlava, si dimenava, cercava appigli. Veniva fuori tutto: quello che avrebbe perso, quello che vedeva, quello che non aveva fatto. 
E allora quello che voleva è diventato la nuova realtà.
Lo so, sembra un colpo di bacchetta magica e in fondo un po’ lo è. Mica capita a tutti, di svegliarsi nel bel mezzo di un sogno esaudito. Però ora che lo racconta in un libro offre uno spunto e una mappa molto interessanti, quasi pare che i desideri si possano realizzare tutti, basta essere disponibili a farsi assestare un colpo alla nuca…

Il mistero è d’obbligo, sono un ghost writer, ma l’avventura -credetemi- è di quelle che ribaltano, colorano, elettrizzano le prospettive.