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martedì 28 marzo 2017

La seduzione del racconto

La narrazione può sempre sedurre. Ha una forza avvolgente, gioca ad attrarre, fa leva sulle emozioni. Si insinua sotto pelle, la narrazione.
Raccontare una storia non è solo un esercizio di scrittura, è un esercizio di vita. Per questo il racconto può appartenere a tutti, a chi lo scrive e a chi lo legge.
Per questo il racconto è una memoria, un legame, un desiderio, un sogno. Perché è lì, a ricordarci chi siamo o a portarci dove vorremmo essere. Perché ci fa scoprire eroi o principi o amanti. Perché risveglia i nostri sentimenti o accarezza le nostre aspirazioni. Perché ci calza addosso come un abito perfetto.
Perché è una porta aperta, un cielo stellato. Perché ne possiamo possedere lo spirito. Le parole sono la nostra oasi di opportunità.

martedì 21 marzo 2017

Lifestyle e narrativa

Quante volte ci siamo immedesimati nel protagonista di un libro? Quante volte l’eroina di un romanzo è diventata un’icona di stile? Quante volte l’eroe di un’avventura si è fatto mito per i lettori?
D’altra parte il buon narratore sa che caratteri dare, al suo personaggio. Cerca di vestirlo dei panni dei sogni, lo fa vivere come vorremmo vivere o come sappiamo vivere o come potremmo vivere. Gli cuce addosso uno stile, quello stile. Lo fa pensare e comunicare nel modo che più ci lusinga, ci seduce, ci persuade.
Perché il buon narratore raccoglie e poi esprime. Perché il buon narratore è un pragmatico, un romantico, un guardone, una spugna. Perché il buon narratore gode a emozionare.

Rifletto sul lifestyle. Rifletto sul potere delle parole. Rifletto su quello che può farsi tendenza, esigenza, piacere. Rifletto sul fascino che può ammantare qualsiasi condizione sapientemente raccontata… 

lunedì 13 marzo 2017

Offerte di lavoro

C’è ben poca offerta, pensiamo tutti, in tempi di carestia.
Eppure c’è chi vive, occupandosi di offerte di lavoro. Figure professionali e siti dedicati proprio al punto di incontro domanda/offerta, a gestire la ricerca (e ahimè pure selezione e valutazione), a occuparsi della mitica job description.
Proprio mitica, in tempi in cui a descrivere mansioni, skills e finalità, ci stanno magari  inesperti stagisti, improvvisati del lavoretto da scrivania o incompetenti patentati.
Ci sarebbe da ridere, se non ci fosse da piangere, a scorrere le mail di infojobs con una sfilza di offerte di corso per qualcosa che, se va alla grande è gratis altrimenti è pure a pagamento. Insomma la nuova offerta di lavoro in molti casi è l’offerta di un corso per imparare un lavoro che non troverai.
D’altra parte è pur vero che offerte di lavoro serie e molto reali ci sono eccome, tutte inerenti ad alcuni specifici ruoli e destinate a ben definite professionalità. Linkedin può fornire utili tracce.
Quello che mi sconcerta è che molte delle aziende all’autentica ricerca di queste risorse umane vogliano ancora la persona fisicamente in sede. Perché? Certe attività, che svolgo professionalmente, si eseguono da casa in modo eccellente con minori costi per il mio committente. Non solo. Si misurano comodamente, in risultati e non certo in ore, si fondano su responsabilità, competenze, fiducia, quindi non richiedono un cartellino, un controllo visivo, una routine. Anzi. Sono lavori essenzialmente creativi e che dovrebbero sempre essere affidati a chi sa organizzarsi in modo autonomo.
E non parlatemi, in questo caso, di visual, di team e atmosfera da condividere. Questi sono concetti molto importanti, sia ben chiaro, ma si possono rispettare, attivare, favorire, anche in remoto. Of course. Aggiungo che molte aziende è ora capiscano che è proprio <fuori> che si raccolgono i desideri, le necessità, i sogni, le tendenze ovvero i preziosi orientamenti del racconto e della produzione...
Ho l’impressione che si stenti a compiere il salto. Finalmente è stato compreso che servono umanisti, comunicatori, strateghi del brand storytelling on line, social media manager, ma è una sorta di comprensione senza ali, ancora rigidamente ancorata allo schema dell’organigramma.

A dirla tutta è anche un po’ buffo per me immaginare un ‘collega’ che sta connesso al mondo rigidamente dalle 8 alle 17 o dalle 9 alle 18… 

giovedì 9 marzo 2017

Peggio di così non può andare

Peggio di così non può andare.
Spesso questa consapevolezza libera energie e creatività.
In effetti non molliamo, semplicemente ci affranchiamo da qualsiasi appiglio e l’appiglio, ricordiamolo, può essere un lacciuolo, un riferimento vecchio e stanco, esattamente la cosa che ci ha trascinato nei guai, una zavorra.
Ecco che a volte, chi tocca il fondo, ha risorse magnifiche, per risalire.
Sono risorse emotive. Sono fantasie che altrimenti rimarrebbero soffocate nelle abitudini, nei rinvii, nelle paure. Sono le ricchezze interiori che si accumulano con la conoscenza del dolore o della tristezza o della fatica.
Si accendono parecchie luci, quando peggio di così non può andare. Una di queste è la capacità di sognare e sperare, quasi di costruirsi un mondo immaginario dove tutto funziona. Già. Ed è proprio lì che inizia il percorso di risalita.

Più che scrivere storie, credo nel loro cammino.

giovedì 2 marzo 2017

Diventare leggenda

Parto da quattro pensieri:
Realizzare la propria Leggenda Personale è il solo dovere degli uomini. Tutto è una sola cosa. E quando desideri qualcosa, tutto l’Universo cospira affinché tu realizzi il tuo desiderio.
(Paulo Coelho)
Il valore fondamentale della leggenda è di fondere i secoli preservando il senso, quasi per osservare tutte le epoche in uno scorcio d’effetto.
(GK Chesterton)
I fatti sono perituri, solo la leggenda resta, come l’anima dopo il corpo o come il profumo nella scia di una donna.
(Amin Maalouf)
Alcuni luoghi parlano con voce distinta. Certi giardini stillanti reclamano a tutti i costi un delitto; certe vecchie case esigono di essere popolate da fantasmi; certe coste sono messe da parte per i naufraghi. Sembrano ancora in attesa della leggenda giusta.
(Robert Louis Stevenson)
Che lo spunto sia reale o fantastico, è il racconto che crea la leggenda.
Quando qualcuno si muove a narrare così bene da destare interesse e attenzione nasce un personaggio o qualcosa destinato a farsi tradizione, culto, mito, credenza, esempio, aspirazione, riferimento, emblema.
Anche a questo, servono i ghost writer: a portare in scena una storia attraendo spettatori e poi ammiratori o emulatori o sognatori o seguaci…

In fondo l’umanità ha bisogno di emozioni e, nella leggenda, ne trova così tante da aver voglia di viverla. Già, leggere una leggenda per imparare a diventare, leggenda.