contattami

spagnuoloirene@gmail.com
c.f. SPGRNI65R59F952U
p.iva 02428460030


sabato 26 marzo 2016

Che bella la fatica

Mi è capitato di farne molta, fatica. Per un incarico di ghostwriting particolarmente impegnativo. Per
una storia emotivamente forte. Per rasserenare un autore su un certo cammino. 
In ogni caso, tutte le volte, al di là della soddisfazione per il risultato, mi sono ritrovata un passo avanti, mi sono sentita 'migliore', ho accumulato in me una ricchezza nuova.

giovedì 24 marzo 2016

Commozione da ghost writer

…E poi c’è un’avventura letteraria che è un po’ come il volo per le Olimpiadi. Pagine che mi proiettano in territori vasti e misteriosi, in un grappolo di emozioni di rara potenza, nella leggenda di un talento sul quale la determinazione ha scolpito una storia così bella da levare il fiato.
Ci entro con delicatezza e rispetto, quasi con reverenza. Subito si schiudono intese e euforie e i passi si fanno affiatati e euforici. Le pagine bianche diventano un’enorme tela da dipingere, i colori e le idee si mescolano con una segreta muta sapienza quasi non attendessero che il momento di diventare storia.

Io, ghost writer, mi commuovo sempre di più. Sempre di più. La vita si svela e si rivela, ogni volta di più. Tra le righe di ogni autore c’è una scoperta, una sfida, un dono. Grazie.

domenica 20 marzo 2016

Ci sono volte e svolte

Scrivo libri che me lo ricordano, me lo suggeriscono, me lo svelano.
Trovo nel dramma la chiave di sdrammatizzazione.
Incontro nelle difficoltà straordinarie occasioni: alcune sono nella storia che scrivo per altri, altre sono proprio nella mia… Talora è davvero nel cammino ostile che mi si para davanti un nuovo raggiante orizzonte. Ci sono volte e svolte.

Non possiamo tutto? Non lo so, di certo non possiamo quello che non vogliamo.

sabato 19 marzo 2016

Se è difficile è possibile

Cosa sono gli ostacoli? Quelli che immagino alle mie spalle!
Cosa lega la mia anima da ghost writer al pensiero vincente è quasi presto detto. C’è il carattere, certo. Ma anche la magnifica potenza delle opportunità incontrate scrivendo.
Al servizio di qualcuno –artista, azienda, personaggio pubblico, autore- è essenziale guardare e raggiungere l’obiettivo, mettere entusiasmo e creatività, usare con buona disinvoltura il coraggio. E’ questo che ho imparato più di tutto: a fare il salto. Sempre.
Magari in mongolfiera, sui pattini a rotelle, accomodata in aereo, scarpinando ad alta quota, navigando in mare aperto, a bracciate fino a riva, stretta in un gokart o passeggiando tra reperti storici. Con l’amore addosso, il fiato in gola, la rabbia in corpo, la passione in testa… Ovunque e comunque. Per guardare negli occhi l’orizzonte o per crearne uno da mostrare al mondo.

Già, candore, stupore, energia, lungimiranza fanno un motore indistruttibile!

mercoledì 16 marzo 2016

Realismo positivo

Più che a un pensiero ‘positivo’, spesso peraltro – se pur erroneamente- tacciato di cieco ottimismo, mi piace ispirarmi a un pensiero efficace, insieme realistico e audace. La combinazione concretezza/visione solleva letteralmente da terra. 

Lo sperimento nel mio personale approccio al mestiere (o professione che dir si voglia) e specificamente in ogni applicazione di ghostwriting, nel lavoro operativo per aziende, personaggi e autori.



Richard Bach esprime in modo essenziale, e per ciò straordinario, la potenza delle nostre risorse come trampolino di lancio e il conseguente atteggiamento di entusiasmo fiducioso e grintoso.
E’ come bere un cocktail di energia buona.

sabato 12 marzo 2016

Spesso il momento...è adesso

Il coraggio non è prontezza di riflessi, è necessità. Quella di essere ed esserci.
Il dubbio è sano, ma l’indecisione è altro.
Deve saperlo l’imprenditore nella fase di scelta e decisione.
Deve saperlo l’autore che tiene l’idea nel cassetto per paura, in attesa di chissà quale situazione propizia.
L’illuminazione è uno stato di grazia e va colta con passione, davvero al volo.
Il problema è che troppo spesso aspettiamo qualcosa che solo noi possiamo far accadere. D’altra parte quelli che chiamiamo presupposti ideali non sono altro che le nostre disposizioni d’animo e le nostre azioni. Le uniche che possono realizzare i nostri desideri.

Le congiunture? Cogliere se sono favorevoli o sfavorevoli fa parte del nostro processo di osservazione e volontà, non possono diventare un alibi per deludere le nostre opportunità.

domenica 6 marzo 2016

Percepire il tempo

Il tempo, oggettivamente, è puntuale. Ad arrivare in ritardo, spesso, è  la percezione di ciò che esso porta ed esprime.
Capita così che chi è in perfetto orario sembri in anticipo. Può essere incompreso e può anche darsi, anzi è facile che accada, che venga avvertito come inadeguato e inopportuno.
Invece di aver paura bisogna essere lieti e fiduciosi, la solitudine prima o poi sarà ricompensata: la sintonia con il tempo è un enorme vantaggio.

Non è che l’avanguardia è solo il piacere e il coraggio di danzare con i mutamenti del tempo?

venerdì 4 marzo 2016

Le parole dell'amore

Fuori dalle righe. Ecco, mi ostino a credere che non si narri l’amore con le parole consuete ma con quelle che arriverebbero alla bocca lì, a tu per tu con l’amato o l’amata. Si narra l’amore in un’infinità di modi, ovvero tanti quanti si vive.

Questo indago, nell’autore e nei protagonisti: il loro respiro. Unico, fatto di un vocabolario inimmaginabile prima.

mercoledì 2 marzo 2016

Dipingere con le parole

Caro Quasimodo,
dipinto di Simona Weller
Potremmo anche dire fotografare, con le parole. Non muterebbe, forse, il risultato finale ovvero l’immagine però l’idea della pittura rende meglio il concetto di opera in corso, di progressione verso qualcosa, di lento lavorio, di ricerca attimo per attimo.
In effetti scrivendo un romanzo si tende a creare una scena più che a immortalarla. Si parla talvolta di scrittura in stile cinematografico per descrivere una narrazione che, appunto, dipinge con le parole paesaggi, personaggio, situazioni così da renderli ‘visivi’ al lettore.
Il gioco naturalmente è complesso e sottile: bisogna che il lettore possa davvero figurarsi il contesto, l’atmosfera e i movimenti ma anche lasciare una libertà di fantasia. Serrare e aprire, mostrare e velare, raccontare e sorvolare.
Coinvolgere e affascinare non possono diventare una forzatura, un manierismo, un diktat. Devono essere il frutto della storia stessa e della maestria di pittura. Davanti a un’opera d’arte, e così al cospetto di un libro, chi ne gode deve sentirsi attratto e partecipe più che tirato dentro…!