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mercoledì 29 giugno 2016

Le pagine della forza

Cosa vuol dire vivere al massimo?
Non applichiamo che un infinitesimo delle nostre capacità e spesso non facciamo che cercare scorciatoie e lesinare energie. Come se avessimo sempre un domani ad attenderci. Arriviamo a fine corsa scoprendo di aver accumulato forze e possibilità che non potremo più sfruttare.
Dovremmo invece semplicemente scegliere. Individuare cosa merita la nostra concentrazione e, se mai, imparare a non sprecare risorse per ciò che riteniamo superfluo, cattivo, sbagliato.
Lui spende tutto se stesso per ciò in cui crede. E quando gli dicono <ce l’hai fatta, hai toccato mete incredibili, impossibili per gli altri> sorride. Ha fatto di necessità virtù poi ha capito che doveva fare di virtù necessità. Volontà al massimo con una sola enorme consapevolezza: non bisogna porsi limiti che la natura non ha posto.
Rispettare, esercitare, coltivare, potenziare la virtù è un meraviglioso imperativo.
Ecco, non ama i pigri, i superficiali, i frettolosi. Quelli che non hanno il testardo amore per la prova continua di se stessi.

Una storia così più che un libro è un capolavoro di vita.

venerdì 24 giugno 2016

Il pensiero è vita

<Esercitare l’attività del pensiero, cioè l’attività psichica per cui l’uomo acquista coscienza di sé e del mondo in cui vive> (Treccani) non è poi così scontato. Anzi. Certo, formuliamo pensieri in continuazione, questo è vero, ma esercitare l’attività del pensiero in modo consapevole e forte è altra cosa.
Bisogna fermarsi, concentrare le energie, averne voglia, uscire dal recinto degli automatismi, godere di un moto di dignità, lasciarsi entusiasmare dall’infinito degli orizzonti possibili. E molto di più. Mettere i pensieri al servizio, di sé e del mondo, è un’avventura di libertà senza confini.
Less is more ha un grande risvolto anche sul pensiero.
Quante più cose abbiamo o crediamo di avere intorno e quanto più ce ne facciamo distrarre, tanto meno pensiamo. Non è certo un caso che il progresso venga spesso scambiato per abbondanza, la realtà è che l’evoluzione, la crescita, il benessere non dovrebbero risiedere in altro che in ciò che merita i nostri pensieri.
Difficile? No, basta svegliarsi dall’intontimento organizzato.

Vivo pensando…penso vivendo.

lunedì 20 giugno 2016

Il romanzo della vivacità

E’ la storia di un ritmo. Quello della vita pensata con dolcezza ed euforia, come una entusiasmante storia tutta da respirare. Mica perché è sempre facile e felice, solo perché è desiderata, amata e rispettata nella sua immensa potenza.
Ecco, è il romanzo ebbro di vivacità.
C’è dentro la passione della gratitudine, la forza di volontà dei pensieri che non si arrendono mai, la carezza tenera e commovente della speranza, la gioia sensibile della curiosità, la ventata travolgente dell’ironia. A ogni passo un sorriso, una lacrima, una domanda, un risvolto. Tutto al suono di quei pensieri carichi di entusiasmo.

I pensieri scrivono la musica della vita.

venerdì 17 giugno 2016

Romanzo erotico umoristico

Un umorismo erotico o un erotismo umoristico?
Più che un amletico dubbio è un gioco. Di trama e parole. Una di quelle avventure deliziose alle quali uomini e donne si appassionano.
Perché, diciamo la verità, sono due sfere di godimento che insieme stanno benissimo. Una arricchisce l’altra, si rendono l’un l’altra più ‘sfiziose’.
Ecco, il romanzo può esplorare le dimensioni del piacere in molti modi. Uno di questi è quel mix lieve, sapiente e brillante della carica ironica. Infilarsi nella sensualità con arguzia spalanca moltissime porte, alleggerisce, spiega, eccita, diverte.

Lo vogliamo scrivere questo romanzo erotico-umoristico? 

Su, tra i risvolti delle lenzuola e le pieghe dell’amore, in quella curiosa alchimia tra amanti che si cercano e non si capiscono, nei sogni libidinosi e nella realtà che fa quello che le pare. Così, per emozionarci e sorridere. Per smascherarci un po’!

mercoledì 15 giugno 2016

Amore gay

A me fa uno strano effetto, scrivere amore gay. Cosa specifica, cosa aggiunge, cosa toglie, all’amore?
Però questo non esclude affatto che a molti piacerebbe, sentire un gay che narra l’amore. Ecco, chissà anzi che non gioverebbe, a molti, raccogliere questo racconto.
Che poi diciamo l’amore non finirà mai di essere pensato, vissuto, scritto, cantato, dipinto, portato in scena. Non ci saranno mai troppe parole, troppe immagini, troppe voci. Ogni storia sarà semplicemente unica.
Peraltro, forse oggi più che mai la sessualità, i sentimenti e le relazioni umane hanno bisogno di essere indagati e liberati da chiusure e stereotipi.
Non siamo granché ‘felici’ perché siamo molto più soli e smarriti rispetto al passato. Già, noi e il nostro ‘progresso’ abbiamo limitato parecchio il confronto, lo scambio, la condivisione, la solidarietà. Insomma non ci conosciamo, non siamo davvero vicini, spesso non abbiamo legami profondi.
Connessi, già, siamo connessi. Crediamo di sapere e non sappiamo. Abbiamo amici virtuali e non reali. Abbracciamo pochissime persone e neanche forte forte.

Amore gay. Io faccio la ghostwriter ma non ho mai avuto un committente-autore gay che volesse scrivere d’amore. Vorrei. Oh si, lo vorrei proprio.

giovedì 9 giugno 2016

Libro d'amore

Non è vero che un libro d’amore può contemplare tutto. Il sentimento sublime dell’amore non è passione o furore, è altro. Non conosce gli obblighi e i limiti. Non ha gabbie dorate. E’ lontano dalla paura, dalla vergogna, dal potere.
E’ limpido, aperto, generoso. L’amore è uno slancio che non tollera il male.
Non c’è amore senza libertà.

Quando ho raccolto la tua storia per scriverla ho pianto di gioia. Che emozione, la libertà di un affetto infinito.

lunedì 6 giugno 2016

Ghost writer aziendale

Si incarica un ghost writer per biografie o monografie aziendali e per molto altro ancora.
Lo scrittore fantasma o ghost writer è ingaggiato infatti anche per creare e gestire un blog aziendale, come social media content editor (quindi per curare la presenza e l’interazione sui social media), per i testi del sito web, di materiale informativo, di relazioni, di brochure promozionali.
Ha molta rilevanza cosa e come si scrive per l’azienda, l’imprenditore, il top management. Ne ha altrettanta concordare e inserire il lavoro del ghost writer in una strategia di comunicazione.
L’azienda e i suoi uomini non hanno bisogno solo di un buon divulgatore.
E’ prezioso il ghost writer capace di scrivere e ‘funzionare’ come una calamita, quello che sa intercettare il mercato, avere sempre il polso della situazione (di settore e allargata), dialogare con il pubblico.
Quello che si fa interprete e amplificatore della visual aziendale, un giocoliere delle parole che sa appassionare il target interessante. E non è ancora tutto. Il ghost writer aziendale è un umanizzatore del profitto, un seduttore che fa innamorare di qualcosa costi quel che costi…

Un concetto essenziale, appunto, è la <personalizzazione>: non esistono ricette standard, il ghost writer coglie, esprime ed esalta l’unicità di ogni azienda, di ogni imprenditore, di ogni manager.

sabato 4 giugno 2016

Racconta la tua fatica!

La fatica, di lavorare, vivere, amare, scalare una montagna o tenere a bada i propri mostri, è comune, molto comune. Talmente comune da far impennare il livello di coinvolgimento e immedesimazione del lettore.
Ecco, le storie che narrano la fatica hanno quella vena umana che ci fa sentire meno soli, non troppo fallimentari, perfino riappacificati con il mondo e con noi stessi.
I migliori libri del genere sono quelli che ci aiutano anche a ridere. Spogliandoci della tensione, infatti, la disperazione diventa dolce e autoironica. Scorgere l’affanno diffuso ci fa tirare un sospiro di sollievo. Ritrovarsi in compagnia apre la porta alla speranza.
Funziona davvero così, è un meccanismo inconscio fortissimo.
D’altra parte la ‘bravura’ è tutta in un equilibrismo tra nudo realismo e velata sdrammatizzazione. Guai a spiattellare in modo saccente qualche formuletta magica, la mossa vincente è sempre quella di regalare al lettore una carezza che lo incalzi a prendere in mano la sua fatica con un sorriso.
D’altra parte, diciamo la verità, quelli che non sudano, non tremano, non piangono possono pure piacere -sotto sotto- ma sembrano mettere nero su bianco un’ingiustizia, uno sfottò, una fortuna sfacciata. Roba che non tutti i lettori digeriscono e perdonano…
In fondo la fatica fa bene a chi la racconta e a chi la legge: alleggerisce entrambi!