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martedì 21 luglio 2015

L'anima del libro

Certo, ogni libro ha un’anima. E non è quella dell’autore. Fatto e finito si emancipa da chi l’ha scritto e si avvia per il mondo in assoluta autonomia.
Un po’ come Pinocchio, da burattino di legno a bambino.
E d’altra parte anche i lettori non possono rivendicare qualcosa su quella storia. La godono e la interpretano come gli pare, senza alcun limite, ma non potranno mai cambiarle o rubarle l’anima. Così vanno le cose quando i sentimenti e le avventure diventano parole, fanno giravolte, si abbracciano, partoriscono, sparano, urlano, piangono, si ubriacano.
Tutti ne perdono il controllo. Le emozioni peraltro il più delle volte stanno proprio lì, in quell’anima che vive oltre noi.
Detto questo gli autori, pur così affezionati alle loro creature e alle loro scelte, non possono che diventare spettatori. Magari sorridendo o disperandosi ma senza mai poter interrompere quel corso o deviarlo o cancellarlo. Neanche nelle serie, nelle decalogie…mai. Ogni volta, ad ogni tomo, sviluppo dopo sviluppo, è sempre l’anima del libro a camminare o volare in terra e in cielo.

Pure il ghostwriter lo sa bene. Anzi, si diverte molto a contribuire alla magia di quest’anima che si ‘materializza’ tra le pagine.

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