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giovedì 30 aprile 2015

L’eroe umano

L’eroismo non esclude sentimenti e paura. L’audacia delle gesta non è esclusiva dell’uomo di ghiaccio, tutt’altro. Bisognerebbe fare una lunga digressione sul genere di libro, sulla trama, sul target di lettori, sull’idea narrativa comunque, anche fuori da fantasy e fantascienza in senso più o meno stretto, agli autori scappa spesso di delinearmi una figura priva di spessore e variabili, del tutto ‘salva’ da debolezze e incline a un’azione che esclude complessi e altalenanti percorsi emotivi.
La realtà invece conosce eroi che hanno profili sofferti, enormi, variegati. Fragilità incluse. Il volto umano peraltro è quello che il buon lettore cerca anche nelle pieghe, nei trascorsi, nei dettagli, nelle pause. Quindi magari non è necessario rammollirlo, basta dargli naturali sfaccettature.
Il buono o il cattivo tout court hanno un loro sapore, me ne rendo conto. Però sono rischiosi. Possono rivelarsi noiosi e incredibili. Possono stancare. Già. Il lettore vuole immedesimarsi, riconoscere, intravedere un parallelo possibile e sostenibile. Anche la ferrea logica del fumetto regala all’eroe una passione, una crisi, un vizio, una caduta di stile.

Quello che conta è studiarlo, il personaggio. Renderlo coerente a se stesso e a ciò che rappresenta nella storia. Il tocco umano dell’eroe è l’ingrediente da dosare con il bilancino di precisione, ecco. 

domenica 26 aprile 2015

Le parole erotiche

Ci sono parole che eccitano, stimolano impulsi sessuali, evocano sfere libidinose, narrano d’amore. Parole che stuzzicano la passione, inducono pensieri lussuriosi.
Nei racconti non serve affatto farne uso smodato. Anzi. La sensualità delle atmosfere sta spesso nelle pennellate discrete, suggestive, lievi. Là dove la fantasia è solleticata all’acrobazia dei ricordi, dei desideri, dei sogni la voluttà prende il volo.

Ecco, le parole erotiche vanno dosate e usate come piume. La pelle dei lettori vuole brividi.

venerdì 24 aprile 2015

Dietro il successo c’è un ghost writer

Capita spesso, che dietro il successo ci sia un ghost writer.
Non mi è molto chiaro perché desti tanto scalpore e indignazione. C’è un accordo franco, tra autore –dell’idea- e ghost writer o scrittore fantasma che dir si voglia.
Io non mi sento una sorta di ‘scrittrice di serie B’, faccio un mestiere, esercito una professione, scrivo (e mi piace moltissimo) e percepisco un compenso per il lavoro svolto. Il fatto che sia un altro ad andare in libreria, in tv, sui giornali con un romanzo che ha visto la luce grazie alla mia opera non mi umilia e non mi rattrista. Anzi. Sono davvero felice, è una soddisfazione enorme!
Il punto, se mai, è un altro. Talvolta sono gli stessi editori ad assoldare ghost writer per un libro che in copertina porta un altro nome. E questo risponde a una serie di logiche di immagine, mercato, ecc.
Allora giù che si scatena chissà quale caccia alle streghe. Vere e proprie insurrezioni di invidiosi, delusi, ingenui o giù di lì.
Ben può esserci un grande scrittore che ha un’ispirazione di trama su un genere sul quale non ama avventurarsi e dunque l’editore fa un’operazione commerciale: ghost writer adeguato e pubblico accontentato. Già, bisogna dirlo. Criticare gli editori perché ‘snobbano’ l’esordiente o preferiscono il Tizio-personaggio al Caio-anonimo senza tener conto della grande verità è ingiusto. E la grande verità è che i primi a fare questa scelta sono i lettori!
Accidenti, vorrete mica che una casa editrice –che giustamente ha fini di lucro- non intercetti esattamente le tendenze del pubblico?

Chi ama il mestiere di scrivere come me finisce per spassarsela in un certo senso. Sono qui, sempre pronta a una nuova avventura e del mio nome stampato me ne infischio. Godo di più, molto di più, a non permettere che l’avventura sia costretta al cassetto.

giovedì 23 aprile 2015

Leggere è vitale

Altro che giornata mondiale del libro. Ci vorrebbe allora la giornata mondiale della vita?
Leggere è un atto di natura, a parer mio. Vuol dire respirare e senza respiro non ci sarebbero presente e futuro. Nelle pagine di una storia più di tutto incontriamo noi stessi con la nostra straordinaria capacità di costruire un universo di pensieri ed emozioni. Quante illustri citazioni potrei ricordare sulla lettura! Eppure non basterebbero mai…
C’è una magia che non si spiega. Vero.
Il felice incantesimo di cui tutti i lettori possono godere è ovunque, nelle pieghe di un capolavoro, nel lampo di un racconto, nella delizia di una novella, nel pianto di un dramma.

Più che buona festa buona lettura!

mercoledì 22 aprile 2015

Servizi di scrittura e ghostwriting

Una professione, un mestiere. Già, siamo professionisti noi scrittori fantasma, copywriter, web content editor e affini. Eppure io continuo a fare ‘il mestiere’. Quello che impasta, plasma, incide, ritaglia, cuce parole, trame, atmosfere. Il rigore è lo stesso ma c’è dentro più calore, più anima, più sudore. Più di tastiera, monitor, conoscenza possono il trasporto, il lavoro, la passione.

Chissà. Forse è l’eccitazione che ogni storia mi muove. O il senso di infinito rispetto. La questione ‘artigianale’, ecco. Al laboratorio che fa uscire il libro dalla provetta preferisco la bottega che crea l’oggetto unico.

lunedì 20 aprile 2015

Ebbrezza e controllo

In barba al sacro fuoco, al talento, all’ispirazione, scrivere –ha ragione il geniale Snoopy- è un duro lavoro.

Applicazione costante e fatica, fatica, fatica.

La perla se mai arriva proprio da Hemingway. L’ebbrezza di storie, parole, emozioni è ideale e creativa. Poi, quando si tratta di dare struttura, bisogna riprendere il ferreo controllo dei sensi! 

sabato 18 aprile 2015

Il battito dei libri

Il problema è Vedere. Non solo con gli occhi ma con la testa.
Se nella luce che filtra non percepiamo la vita difficilmente sapremo mettere nero su bianco una storia che di vita pulsi.

Che sia biografia, romanzo d’avventura, pamphlet o novella non c’è scritto che non abbia bisogno di anima. L’anima dell’autore, della trama e… del ghost writer!