contattami

spagnuoloirene@gmail.com
c.f. SPGRNI65R59F952U
p.iva 02428460030


lunedì 17 ottobre 2016

Il sorriso dell'umorista

Pensiamo spesso al comico o al clown, chiamati a far ridere sempre e comunque: the show must go on anche quando non sarebbero in vena di concentrarsi sulla loro arte. C’è anzi una sorta di diffuso retro-pensiero popolare, quello di una loro sostanziale tristezza. Come se ogni grande scatenatore di risate a crepapelle fosse in verità uno spirito malinconico, come se dietro quella verve amena e geniale si celasse una fuga dalla loro mestizia. Chissà.
E l’umorista? Ha sempre la sapienza di quel sottile e riflessivo sorriso che ispira? Chi sa cogliere gli aspetti curiosi e divertenti della realtà, certe bizzarrie dei fatti o delle persone, un buffo risvolto nei problemi e negli affanni, il riflesso esilarante della più brutta tensione, è un tizio dall’animo vivace e dalla mente sveglia, un osservatore arguto, una creatura che sa indagare, sciogliere, sdrammatizzare.
Viene davvero da chiedersi se costui ha l’abile saggezza della leggerezza anche nella vita. Se ha la virtù di trovare sempre la via d’uscita dai labirinti. Se si alza allegro al mattino o si esercita a trovare allegria davanti allo specchio. Se trova sempre l’arguzia giusta per captare di tutto la nota brillante.
Io al servizio dell’umorista scopro un’infinità di sfumature spiritose che aprono varchi enormi nell’orizzonte e rischiarano qualsiasi tenebra. Sorrido, allietata da ogni piccola sorpresa. E rifletto, stimolata dalla commozione che solleva la comprensione del piccolo, grande dramma che l’umorismo ammanta di dolcezza.

Ecco, quello dell’umorista mi pare un sorriso che medita su un’amarezza e la accarezza fino a confortarla.

Nessun commento:

Posta un commento