Fortunatamente
non è contagioso solo lo sbadiglio. C’è pure la risata. Quella piena, di
pancia. E quella che scatta con il solletico.
Ecco,
il libro contagioso fa il solletico al nostro umorismo. Induce la battuta, più
che farla. Coinvolge il lettore da protagonista, secondo comico, spalla. Ogni pagina
è una miccia che presa in mano, o sfogliata!, fa esplodere la reazione a
catena.
Un
lavoro sottile, delicatissimo. In punta di stimolo e parola. A richiamare,
evocare, suggerire, associare, insinuare. Un divertimento a colpi di lima e
acume. E anche un esercizio spensierato sull’arte del buon umore.
Qualcosa
che a tratti mi è parso niente più e niente meno della commedia della vita. Nella
sua grottesca narrazione ho trovato il filo dei giorni, di quelli tristi e di
quelli felici.
Ridere
è un diritto-dovere dell’umanità. Che il libro contagioso sia virale!