Valori
umani. Chi siamo deriva da cosa trasmettiamo e come, da quanto siamo capaci di
fare partendo proprio dai valori umani. Quelli che ci avvicinano alle persone e che
avvicinano, le persone. Uno è il coraggio: quello di mettere i valori umani in
primo piano.
Attraenza.
Certo, dobbiamo essere attraenti, magnetici, seduttivi. Questo non significa
seminare specchietti per le allodole, illudere, lusingare. Significa avere e
comunicare qualcosa che attiri l’attenzione, piaccia, affascini. Significa
avere il coraggio di essere differenti, non scimmiottare, rompere gli schemi
con concetti innovativi. Non bisogna forzare la mano. Essere differenti non
vuol dire cercare bizzarrie ad ogni costo. E’ la sensibilità che affina le
parole e l’offerta.
Libertà.
Sperimentare, non fossilizzarsi su un linguaggio o su un certo modo di navigare
in un ambito. Essere, al contrario, aperti sempre a nuove forme e nuovi
contenuti. Anche adottare termini in italiano, ad esempio, non per
protezionismo, barriere, provincialismo…tutt’altro: per essere certi di
arrivare al nostro pubblico quando è altamente probabile che non abbia
confidenza con altre lingue.
Onore.
Sentirlo e farlo percepire, l’onore di essere protagonisti di una Storia.
Parafrasando il motto del poeta brasiliano Joao Guimaraes Rosa, «narrare è
resistere», possiamo pensare che <narrare è esistere>: tutto ciò che può
essere narrato esiste, tutto ciò che esiste può essere narrato.
Rispetto.
Dove ci sono forti valori umani c’è rispetto, a qualsiasi latitudine culturale
credo. Rispetto per sé, rispetto per gli altri, rispetto per quanto possiamo
evolvere con le idee. Comunicare è un punto di incontro e di rispetto, per
quello che si è appreso, per quello che ne verrà.
Emozioni. Un certo tipo di
scrittura e di comunicazione che si definisce ‘emotiva’ non è un gioco da
tavolo. E’ una ricerca profonda e anche una palestra di vita. Non si possono
suscitare emozioni se non si è capaci di provarne. Cresciamo se accendiamo
qualcosa ma anche se ci facciamo illuminare.