Gioco
molto, sui social media, da facebook a twitter passando per Instagram, Linkedin
o Opportunity. E non utilizzo a caso il verbo giocare.
Facendo
per mestiere anche il social media manager mi piace curiosare, sperimentare,
testare, analizzare le molte dinamiche, generali e specifiche, umane e
professionali, socio-culturali e commerciali. E’ una sorta di perenne corso di
formazione e aggiornamento ma anche, appunto, un diletto.
Le
frontiere dei social sono tutt’altro che scoperte, vedremo una crescita di
presenze e di pubblicità, una continua offerta di occasioni, uno sviluppo di
percorsi quasi inimmaginabile.
Il
problema della gestione allora diventa davvero serio e stringente. L’immagine e
la comunicazione sono davvero importanti, per un’azienda, per un artista, per
un personaggio pubblico. E non solo, lo sono ormai per tutti gli utenti,
professionisti, disoccupati, studenti, autori. Chiunque lascia traccia di sé
sul web e quella traccia racconta qualcosa o molto al mondo intero.
Il
peggio o il meglio devono ancora venire e sta a noi determinare se sarà il
primo o il secondo. E’ essenziale sapersi esprimere e muovere, sui social. Le incaute
improvvisazioni causano danno e possono fare male, molto male.
Premesso
questo c’è un’insopportabile approccio rampante, talora anche di addetti ai
lavori, che finirà per risolversi in un brutto boomerang.
Curare
in modo eccellente un profilo o una pagina significa fondamentalmente assolvere
ai propri obiettivi. Principalmente questi ultimi sono: comunicare
correttamente ed efficacemente un pensiero, una proposta, una storia, un
brand, un carattere,…e attrarre (consensi, conoscenze, scambi, clienti, fan).
Ecco,
bisogna essere bravi a fare questo. Il più possibile onestamente (la
sincerità paga assai nel lungo periodo) e elegantemente.
Il
concetto di eleganza va spiegato. Possiamo pure occuparci -consapevolmente e
responsabilmente- del trash, diffondere umorismo pecoreccio, sostenere una moda
antichic, ma dobbiamo rispettare tutti. Educazione! La prima regola è non
essere invadenti, appiccicosi, petulanti: niente e nessuno con queste
caratteristiche è attraente! Chiaro?
Iniziano
a seguire qualcuno su twitter e subito gli propinano corsi, libri, adesioni a
questa o a quella causa, do ut des e altre scocciature. No, vigorosamente no!
Guai
ad utilizzare chat e messaggistica per pubblicità. Promuovere prodotti,
servizi, prestazioni, passa dalla qualità, dalla serietà, dalla credibilità,
dal buon gusto e dal buon senso, dalla simpatia.
Non
è finita qui, alla prossima!