Lo
scrittore fantasma o ghost writer è ingaggiato infatti anche per creare e
gestire un blog aziendale, come social media content editor (quindi per curare
la presenza e l’interazione sui social media), per i testi del sito web, di
materiale informativo, di relazioni, di brochure promozionali.
Ha
molta rilevanza cosa e come si scrive per l’azienda, l’imprenditore, il top
management. Ne ha altrettanta concordare e inserire il lavoro del ghost writer
in una strategia di comunicazione.
L’azienda
e i suoi uomini non hanno bisogno solo di un buon divulgatore.
E’
prezioso il ghost writer capace di scrivere e ‘funzionare’ come una calamita,
quello che sa intercettare il mercato, avere sempre il polso della situazione
(di settore e allargata), dialogare con il pubblico.
Quello
che si fa interprete e amplificatore della visual aziendale, un giocoliere
delle parole che sa appassionare il target interessante. E non è ancora tutto.
Il ghost writer aziendale è un umanizzatore del profitto, un seduttore che fa
innamorare di qualcosa costi quel che costi…
Un
concetto essenziale, appunto, è la <personalizzazione>: non esistono
ricette standard, il ghost writer coglie, esprime ed esalta l’unicità di ogni
azienda, di ogni imprenditore, di ogni manager.
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