Checco
Zalone dice no all’ospitata a Sanremo e agli spot.
Logica
ferrea, quella dello Zalone nazionale. Si nota anche dalla sua sostanziale
assenza dai social: miete 2 milioni e 500 mila fan su facebook con una pagina
molto silenziosa. Adesso la spiega in termini espliciti: se mi faccio vedere
troppo poi non vengono al cinema.
C’è
pure un pizzico di onestà, bisogna ammetterlo: adesso, appena dopo gli
stratosferici incassi al botteghino con Quo Vado, un lauto ingaggio per la
presenza al festival potevo accettarlo, Zalone. Da qui al prossimo film il
pubblico avrebbe comunque maturato la voglia di rifarsi una bella serata con l’amato
Checco. Invece non è ingordo o è oculatissimo. Un fine stratega: chapeau.
Ecco,
tv e social media sono portentosi mezzi di penetrazione ma attenzione! Per
fidelizzare il pubblico ci vuole discrezione e mistero: un profilo non urlato,
guai alla sovraesposizione.
Adesso
che impazzano selfie, video e diavolerie varie Checco Zalone che fa? Vita ritirata.
E dopo? Fa man bassa al cinema. Bravo, altro che chiacchiere e polemiche. Perché
una cosa almeno bisogna riconoscerla, tout court e per tutti: è difficile sottrarsi
alla cascata di likes e alla smania di metterci il faccione, chi ci riesce
vince. Anzi, stravince.
D’altra parte ci sono i numeri, appunto, a parlar chiaro. Le web-presenze amate, stando alla mia esperienza di ghostblogger e socialmedia editor, sono quelle che veicolano pensieri, messaggi, idee, risate, emozioni…non se stessi.
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