Professione ghostwriter
La
domanda che più frequentemente mi viene rivolta è <per chi> ed è anche
quella alla quale non posso che rispondere in modo generico. Guai a fare nomi o
a fornire indizi che possano far riconoscere i miei committenti. Il riserbo e
il rispetto del diritto d’autore sono essenziali.
Sono
il ghostwriter di autori, artisti, professionisti, imprenditori, personaggi
pubblici. Gli ambiti sono molto diversi e proprio questo moltiplica e vivacizza
gli stimoli. Sono persone che hanno una storia in testa, un lavoro che richiede
un grande sostegno alla comunicazione, un ruolo che assorbe troppo tempo perché
ne resti loro da dedicare a ciò che devono o vogliono scrivere.
Il
‘dono’ della scrittura non è di tutti? Certo, questo è uno dei motivi per cui
cercano uno scrittore fantasma, uno che lavora di pensiero e tastiera.
Però
devo dire che non credo affatto si possano scrivere libri, gestire blog,
stendere relazioni, curare i profili social di Tizio o Caio in virtù di quello
che chiamiamo talento. Il mestiere richiede applicazione, molta applicazione.
Lettura, studio, esercizio e notevole umiltà.
La
passione è un motore eccellente ma occorre essere disponibili a mettersi
perennemente in discussione.
Mai
dare qualcosa per scontato, avere curiosità e voglia di imparare sono
imperativi. Poi c’è il fattore emotivo: dosare il coinvolgimento è un mix di
carattere e esperienza.
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