E’
un filone di letteratura ‘alta’ ma on the road. Non è un romanzo storico o un
saggio sociale, è un libro on the road che pesca a piene mani dal costume di un’epoca.
Fuori dal rigore della minuziosa ricostruzione storiografica e dalla puntuale
analisi sociologica –non ne ha peraltro alcuna velleità- compie un cammino
intenso nella cultura di un tempo e di un luogo. Uno spaccato di realtà, di
vita, di umanità.
Questo
tipo di romanzo ha un profumo tutto suo. Caldo, sapiente, ironico, amorevole. Un
mix emozionante. Senza veli, anzi con la marcia audace di un ritmo sostenuto. Nitido
eppure ovattato. Qualcosa che assomiglia solo a se stesso. A quelle lunghe e
appassionanti storie che fanno sorridere, pensare, piangere. A tratti lucido, a
tratti romantico, a tratti irriverente. Come tutto quello che corre on the
road.
Zeppo
di armonie messe insieme dalla natura, di aneddoti illuminanti, di pagine
dense, di buffi siparietti. Uno scrigno prezioso. Da leggere d’un fiato e poi
da centellinare a mente come un vino prelibato. Letteratura che incolla alla
lettura.
Sono i romanzi buoni per sempre, che hanno un passo antico e un respiro moderno. Splendide avventure di ghostwriting!
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