Da
ghostwriter mi capita spesso di dover tirar fuori l’audacia di una storia.
Soprattutto
nel romanzo biografico i committenti sono, paradossalmente, molto ombelico-centrici
eppure altrettanto frenati o ‘ciechi’… Non osano guardare o non vedono,
insomma, il fulcro, il clou, l’elemento chiave della loro vita e delle loro
vicende. Talvolta ne hanno una vaga percezione sotto pelle ma hanno bisogno che
venga loro evidenziata, altre fanno l’incontro e la scoperta solo attraverso le
pagine scritte.
D’altra
parte bisogna intendersi, sull’audacia.
E’ un errore, a parer mio,
intestardirsi sugli aspetti eclatanti, aggrapparsi disperatamente a una
deviazione e, ancor più, puntare sull’artificio. Guai a mettere coraggio ad
oltranza, anticonformismo a pioggia, sfrontatezza oltre il livello tollerabile.
E’ nella verità che va cercata la chiave da esaltare, con un occhio di riguardo
-anche qui- a interpretare correttamente l’esaltazione!
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