Certo,
ogni libro ha un’anima. E non è quella dell’autore. Fatto e finito si emancipa
da chi l’ha scritto e si avvia per il mondo in assoluta autonomia.
Un
po’ come Pinocchio, da burattino di legno a bambino.
E
d’altra parte anche i lettori non possono rivendicare qualcosa su quella
storia. La godono e la interpretano come gli pare, senza alcun limite, ma non
potranno mai cambiarle o rubarle l’anima. Così vanno le cose quando i
sentimenti e le avventure diventano parole, fanno giravolte, si abbracciano,
partoriscono, sparano, urlano, piangono, si ubriacano.
Tutti
ne perdono il controllo. Le emozioni peraltro il più delle volte stanno proprio
lì, in quell’anima che vive oltre noi.
Detto
questo gli autori, pur così affezionati alle loro creature e alle loro scelte,
non possono che diventare spettatori. Magari sorridendo o disperandosi ma senza
mai poter interrompere quel corso o deviarlo o cancellarlo. Neanche nelle
serie, nelle decalogie…mai. Ogni volta, ad ogni tomo, sviluppo dopo sviluppo, è
sempre l’anima del libro a camminare o volare in terra e in cielo.
Pure
il ghostwriter lo sa bene. Anzi, si diverte molto a contribuire alla magia di
quest’anima che si ‘materializza’ tra le pagine.
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