Non
si può disconoscere il ‘fenomeno’ Federica Bosco. Brava, leggiadra, ironica,
fresca, arguta. Dolce e pungente come le pieghe del costume e dei sentimenti nei
quali si infila con egregia sensibilità.
Eppure
anche su di lei si leva qualche voce stridula con le solite accuse di banalità.
Siamo
alle solite, insomma. Al di là del gusto e delle legittime valutazioni
personali un ‘fenomeno’ si riconosce dai numeri. Se Federica Bosco li fa vuol
dire che è apprezzata. Sciocco demolirla con spocchia intellettuale.
Io
su questo aspetto insisto parecchio, fino alla noia, lo so. Eppure è
importante, per i miei autori, capire questo passaggio. Anzi, direi, è
fondamentale. Leggere non è proprio al top delle tendenze di moda nel nostro
Paese dunque c’è davvero ben poco da arricciare il naso e disquisire di alta o
bassa letteratura. Sia chiaro, i lettori –quelli veri- possono anche farlo. Gli
altri farebbero bene a ridimensionare exploit cattivi, insulsi…e invidiosi.
Scriveteli,
i libri di Federica Bosco. Poi snobbateli e tirate fuori un capolavoro alla
Umberto Eco, tanto per citare un nome.
In
sintesi: prima dimostrate quanto facile sia, essere Federica Bosco.
Che
Federica Bosco è un esempio, giusto per intenderci. Quando si parla di ‘romanzetti
banali’ con migliaia o centinaia di migliaia (o magari milioni) di lettori
entusiasti a me parte l’orticaria.
<Un
giorno l’amore finisce. Senza preavviso. Un mercoledì sera>.
Questa,
più che banalità, è fotografia della realtà. Con linguaggio immediato. Quello che
accade, non alla protagonista di un libro, nella vita. Nella vita di tutti. E vorremmo
non scattasse il processo di immedesimazione?
Suvvia,
questa è la prima chiave del successo. Il libro ‘arriva a destinazione’ perché
coinvolge, riguarda, rappresenta le persone che lo aprono e si immergono nella
storia.
C’è
opera e opera, certo. C’è autore e autore, certo.
Ma,
cari autori, se non siete Dante Alighieri o giù di lì e vi rivolgete a un
ghostwriter a parer mio dovreste diffidare di quelli che fanno i sapientoni
della Letteratura. Scegliete un profilo dignitoso, originale, professionale e
passionale. Forse non vi condurrà ai grandi capolavori classici ma vi scriverà
un libro a misura vostra e di libreria.
Sono
un ghostwriter, scrivere è il mio mestiere. Il mio crac sarebbe salire in
cattedra invece di sgobbare amorevolmente sulle pagine.
Nessun commento:
Posta un commento