Non
ho letto 50 sfumature di grigio, nero e rosso.
Semplicemente
non posso, purtroppo, leggere tutti i libri che approdano in libreria.
Premesso
questo non ho pareri da esprimere. Però mi piace poco la tendenza, diffusa e
perniciosa, alla critica grossolana. Scrivere di sesso, innanzi tutto, è assai
più difficile che goderselo. Non penso, secondariamente, che la letteratura ‘erotica’
prescinda da ben altre e più complesse dimensioni. Non stenterei a credere,
infine, che E.L. James abbia visto assai più lungo di quanto non spingano lo
sguardo i detrattori.
Chi
volesse cimentarsi con una storia a sfondo sessuale (e uso questa espressione
per semplificare) coglierebbe al volo la fatica ad addentrarsi nel linguaggio,
negli inevitabili profili caratteriali, nel contesto ambientale, nei risvolti
emotivi e pratici della baldoria carnale. Eccome.
Che
ci vuole molta arte davvero. Altro che ideuzze e fantasia.
50
sfumature di sesso equivale a un manuale di psicologia, piacere, tormento. Oltre
ogni languore. Al di là dei sospiri. Con tanto di passione da guidare. E ci
vuole una patente speciale.
Da
ghostwriter ho solo lambito il racconto erotico e non disdegnerei, affatto, un’esperienza
più grande. Capiterà?
Certo
proporsi come ghostwriter per 50 sfumature di sesso ha un retrogusto osé. Tuttavia
corro il rischio del mestiere. Non sbandiero mica perversioni o morbosità, tutt’altro.
Un romanzo erotico è un viaggio seducente. Tutto qui.
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