A
me fa uno strano effetto, scrivere amore gay. Cosa specifica, cosa aggiunge,
cosa toglie, all’amore?
Però
questo non esclude affatto che a molti piacerebbe, sentire un gay che narra l’amore.
Ecco, chissà anzi che non gioverebbe, a molti, raccogliere questo racconto.
Che
poi diciamo l’amore non finirà mai di essere pensato, vissuto, scritto,
cantato, dipinto, portato in scena. Non ci saranno mai troppe parole, troppe
immagini, troppe voci. Ogni storia sarà semplicemente unica.
Peraltro,
forse oggi più che mai la sessualità, i sentimenti e le relazioni umane hanno
bisogno di essere indagati e liberati da chiusure e stereotipi.
Non
siamo granché ‘felici’ perché siamo molto più soli e smarriti rispetto al
passato. Già, noi e il nostro ‘progresso’ abbiamo limitato parecchio il
confronto, lo scambio, la condivisione, la solidarietà. Insomma non ci
conosciamo, non siamo davvero vicini, spesso non abbiamo legami profondi.
Connessi,
già, siamo connessi. Crediamo di sapere e non sappiamo. Abbiamo amici virtuali
e non reali. Abbracciamo pochissime persone e neanche forte forte.
Amore
gay. Io faccio la ghostwriter ma non ho mai avuto un committente-autore gay che
volesse scrivere d’amore. Vorrei. Oh si, lo vorrei proprio.
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