Dovrei
dire faccio la ghostwriter ma la verità è che vivo un caso di immedesimazione persona-lavoro.
Un felice caso.
Nei
panni della ghostwriter sono a mio agio. Sono me stessa, come si suole dire. Eppure…mi
immedesimo nei pensieri, nello stile, negli obiettivi altrui. Che è un po’ come
avere una, due, mille personalità.
Ci
vogliono capacità psicologiche e versatilità non comuni, dicono. Bisogna
captare, avere elasticità, verve e un guizzo di sana follia ma anche un’abbondante
lucidità. Francamente tutto questo (e molto altro ancora sulle doti del
mestiere) è vero, non potrei smentirlo, anzi. Mi piace però non averne la costante
percezione razionale. E’ tutto così emozionante che il ventaglio delle ‘virtù’
si mette all’opera spontaneamente.
Che
sia un saggio accademico o un romanzo avvincente per me il viaggio è onore e
piacere. Credo di possedere la vocazione al servizio. Sarà una benedizione del
cielo?
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