E
le dita si muovono come quelle del pianista. O viaggiano sulla tela come
pennelli del pittore. Pensieri tristi, allegri, concitati, disperati e dita che
hanno l’anima di coglierli e fissarli sul foglio.
Che
poi forse è tutto un andare e venire di desideri, istinti e idee. O solo un
passionale, meticoloso, fedele registro.
Da
ghost writer faccio anche un po’ di sana chimica, tra ispirazione e piacere di
impastare. Metterci dentro le mani, nella storia, fa respirare le pagine.
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