Tutti
si accorgono che mutano home page, copertura, logiche di facebook ma nessuno sa
bene come e perché. Oh certo, annunci e spiegazioni arrivano, pure da Zuckerberg
in persona ma molto sfugge. Sfugge soprattutto cosa ne sarà, della vita di
questo social network in cui proprio tutti navigavamo.
Navighiamo
ancora? Sicuramente. A patto e condizione che la ‘libertà’, il flusso e la
promozione di cui sentivamo di godere non coli a picco.
Ora
la bufera c’è. E nel mezzo le pagine che faticosamente sponsorizzavano per una
più interessante visibilità sono in tilt, la home non fa che mostrarci e
rimostrarci i soliti quattro gatti della nostra cerchia più ‘intima’ e a non
vacillare ancora sono i soliti con migliaia e migliaia e migliaia di
interazioni e condivisioni.
Colpa
anche un po’ nostra?
Colpa
di quelli che volevano essere condivisi ma non condividevano, degli avari di
likes, di quelli che un commento non lo lasciavano neanche in punto di morte? Credo
di sì. Facebook questi dati e questi andamenti li ha rilevati tutti. Tutti. E come
un boomerang ci ritornano in faccia.
Resta
il fatto che non capisco le ragioni vere dell’ultima virata di facebook. E non
capisco bene se e quanti fuggiranno altrove.
Intanto
noi blogger e social media manager dobbiamo, come sempre, rimboccarci le
maniche e non perdere di vista la sana e forte ispirazione di google: stare sui
domini, costruire e gestire lì il cuore della comunicazione, ricordare che a
pagare nel tempo sono i contenuti di qualità.
Occhi
aperti e avanti tutta!
Nessun commento:
Posta un commento